February 8, 2025

Proposta CISL di iniziativa popolare

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La proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili dell’impresa, iniziativa popolare promossa dalla Cisl, depositata nel novembre 2023 e corredata da circa 400mila firme, sta per approdare in Aula alla Camera, dopo il semaforo verde delle Commissioni Lavoro e Finanze.

La proposta di iniziativa popolare muove dall’obiettivo di dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione, che prevede il diritto (non incondizionato) dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende. In estrema sintesi, i 22 articoli della proposta definiscono il concetto di partecipazione dei dipendenti in azienda, delineandone quattro modalità: gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva.

La proposta di iniziativa popolare muove dall’obiettivo di dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione, che prevede il diritto dei lavoratori, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, a collaborare alla gestione delle aziende. Un tentativo di rispolverare quelle intuizioni presenti nella nostra Carta Costituzionale, che, seppur appartenenti a epoche di ben altre animazioni, conservano innovatività e modernità a distanza di 70 anni.

La logica dell'emendamento presentato nel 1947 da Giovanni Gronchi e firmato da Giulio Pastore (tre anni dopo fondatore della Cisl), divenuto poi l’attuale articolo 46, dà gambe a quella terza via tra il liberismo di matrice statunitense e il dirigismo comunista di matrice sovietica, per proporre una alternativa figlia della dottrina sociale della Chiesa.

In estrema sintesi, i 22 articoli della proposta definiscono il concetto di partecipazione dei dipendenti in azienda, delineandone quattro modalità: gestionale, finanziaria, organizzativa e consultiva.“Quella della CISL è una proposta audace: per il sindacato è molto più semplice scegliere la via oltranzista e conflittuale piuttosto che “sporcarsi le mani” con la gestione dell’impresa.

È antipopulista: garantisce sempre più consenso l’appassionata rivendicazione urlata piuttosto che l’arida e silenziosa concretezza.

È sfidante: vuol dire formare generazioni di sindacalisti capaci di “partecipare” e discutere alla pari con i manager delle imprese”, fa il punto Emmanuele Massagli, estensore della proposta di legge targata CISL, docente della LUMSA e Presidente della Fondazione Ezio Tarantelli."In Italia abbiamo due emergenze gemelle: una produttività del lavoro troppo bassa, in ulteriore calo negli ultimi anni, e un record a livello internazionale di insoddisfazione dei lavoratori dipendenti nei confronti del proprio lavoro.

L'introduzione della Partecipazione potrà essere uno strumento importante per migliorare le nostre performances su entrambi i fronti, se sapremo costruire una via italiana alla Partecipazione." commenta Francesco Fabrizio Delzio, direttore del Master in Relazioni Istituzionali e Human Capital della Luiss Business School, Consigliere d’Amministrazione di Sviluppo Lavoro Italia, autore de L’era del Lavoro Libero.